Alcune interviste recenti – novità e curiosità…

Abbiamo voluto raccogliere in questa pagina, che aggiorneremo periodicamente, alcune novità e curiosità emerse dalle ultime interviste rilasciate da Mika, con la possibilità di consultarle integralmente.

prestige
PRESTIGE – HONK KONG – del 30 aprile 2016

le journal

 

Dall’OSM a Zoolander 2 “Le Journal De Montréal”

 

 

 

la presse LAPRESSE.CA  13 nov 2015 – Mika e l’OSM (Orchestra Sinfonica di Montréal) su disco: un ricordo meraviglioso

 

 

Interv. a Radio 105 Friends

Interv. a Radio Monte Carlo 

Faccia a Faccia “ViviMilano-Corriere” VIDEO

est11“L’EST REPUBLICAIN” intervista piena di particolari sulla realizzazione del nuovo tour…

 

 

 

 

telepro1“Le mie canzoni mi raccontano” (Telèpro)

 

 

 

 

 

chiesaMika: “Il matrimonio in chiesa non fa per me”.  Interv. di  CHARLOTTE VANBEVER – 6 Agosto 2015 –

 

 

INTERVISTE RADIO PROMO NPIH

“Grazia” Luglio 2015

Tetu Mag    Stylist (il dittatore)  RTL2 France (trad)

Mika su “Famiglia Cristiana”…     TV sorrisi e canzoni

In fondo alla pagina i link di interviste precedenti

unnamed (2)Su PRIDE di giugno Mika tratta temi importanti e vi consigliamo vivamente di leggere questa intervista, una tra le più ricche e interessanti fin ora.

Chi lo intervista riconosce nelle canzoni del nuovo album l’accessibilità e la ricercatezza delle citazioni colte, come nel brano omonimo del disco, in cui troviamo il celeberrimo verso “l’amore che non osa dire il suo nome” di Alfred Douglas, amante di Oscar Wilde, per affermare che “non c’è posto in paradiso per persone come noi”.

Un lavoro, questo di Mika, molto legato alla politica della sessualità, al suo vissuto passato e presente, al delicato rapporto con la madre, alla sua idea di melodia intesa come “chiave della libertà…” “microfono per la mia opinione e per la mia voce”.

Ma qui si parla anche dell’importanza delle diverse forme espressive come l’arte, il cinema, la musica, veicoli di comunicazione e libertà, che danno la possibilità di progettare, di immaginare un futuro e una vita normale a chi ad esempio si sente emarginato.

Affronta anche il tema della famiglia tradizionale dicendo che “quando parliamo di famiglia parliamo di amore. Non c’è un amore tradizionale, non esiste, non funziona così l’amore”. Ci sono tanti problemi in famiglia che la tradizione non aiuta a risolvere e solo “dove c’è amore si trova una soluzione a tutti questi problemi che sono le più grandi sfide per tutte le famiglie”.  “L’unica cosa che politicamente dobbiamo difendere e non il modo in cui le persone hanno i bambini”.

E per chi ha difficoltà ad avere figli Mika crede profondamente nell’importanza di un sistema di legalità, di protezione. Si tratta di “una questione di responsabilità ed etica, ma la questione non è su a chi è permesso di avere figli, ma su come proteggere tutti quelli che li desiderano e chi li porta in grembo”. E molto altro….

 

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Quella per Winq, (QUI la traduzione) è l’unica intervista rilasciata per una rivista britannica gay,  in cui Mika davanti a una tazza di the, molto gratificante, ammette, nei momenti di affaticamento come questo, tocca diversi argomenti. Alla domanda di dove sia finito per tutto questo tempo risponde che il suo lavoro si può dire fatto in casa e che quindi richiede molto più tempo rispetto alla scelta di un etichetta di maggior livello.

Il motivo, comunque, del suo suo distacco dalle scene, di cui ha già avuto modo di parlare in diverse interviste, è stato il frutto di una scelta volontaria di preservare la sua creatività. Una decisione che cambierà nel momento in cui deciderà di accettare proposte rifiutate in precedenza “..I said I’m going to play dice with my life, what’s the worst that could happen?” Era a Kathmandu quando dopo due whisky ha detto al suo compagno di prepararsi…“forse credeva che stessi avendo una precoce crisi di mezza età”, ma alla prima proposta che è arrivata, quella di X Factor Italia, di fare la nuova stagione ha detto si e in quel momento avrebbe potuto accettare qualunque altra cosa! Si è infatti aperto alla collaborazione con la Swatch e la canzone che aveva cercato per mesi di far emergere, Underwater, in 24 ore stava funzionando.

Essendo andato molto bene X Factor, una volta contattato per The Voice France accetta di fare anche quello ed è proprio attraverso quest’ultima scelta che Mika finalmente sente di aver trovato la sua vera voce, di potersi esprimere liberamente e parlare anche di ciò di cui si era da sempre interessato, come l’uguaglianza dei diritti, impegnandosi più intensamente.

Tornando al periodo in cui credeva che isolandosi avrebbe preservato la possibilità di essere creativo, spiega di come nel momento in cui ci si esprime creativamente, questo richieda molto coraggio proprio perché è nell’istante in cui si tira fuori qualcosa che ci si espone, che si è vulnerabili “Visto che mi sentivo così emarginato quando ero più giovane, facevo sempre delle cose e le tiravo fuori. E’ lo stesso oggi – la musica, gli show, gli elementi visivi, fanno tutti parte di un me che dice ‘Hey!'”

Gli viene chiesto se il suo mondo reale diventando più grande e più saggio sia migliorato e Mika risponde che crescere è anche un po’ regredire, nel senso che “L’età è un processo di illuminamento, penso, e devi essere illuminato per capire che, mentre cresci, va bene permettere a se stessi di diventare un po’ più giovani, a volte.”

Prosegue parlando di come oggi si possa costruire una carriera in molti modi diversi e di come lui stesso lo stia facendo scegliendo di non fermarsi mai e di essere presente in tanti posti e mischiando più elementi “..sono fortunato perché la mia musica viaggia su una lunghezza in cui, se sono giù in un posto, sono su da qualche altra parte”

Parla dell’incontro molto importante avuto con Lindbergh, del loro progetto e delle scelte stilistiche. Non solo. Peter ha scritto un saggio sulla creatività e Mika ritiene che la definizione data da Lindbergh come una metafora per il suo album: l’equilibrio di passato presente e futuro nel momento creativo rappresenta la perfezione. E’ un mix tra la malinconia legata al passato, il senso del presente e l’appetito per ciò che sarà. “The holy trinity in any creative exercise” 

L’album si colloca nel presente, in un momento in cui Mika è realmente felice anche se se non è mai soddisfatto completamente “the best you can hope for is sweet dissatisfaction” (laughs) come è nella naturalità di un continuo processo creativo.

L’intervista prosegue raccontando delle sue collaborazioni con Valentino, della Swatch, del design e di come la natura artigianale di ciò che crea sia una “parte chiave” fondamentale della sua vita: più da di se stesso più ha successo “I think people crave intimacy nowadays, and that they get from me”

In chiusura risponde a qualche domanda sul rapporto con il suo compagno e su come l’umorismo e il supporto siano alla base della loro relazione. Pur essendo una coppia tradizionale non c’è controllo da parte dell’altro sul piano della creatività “..as that’s when it all gets fucked up…” (laughs)

Segue l’elenco delle canzoni con il significato personale dato da Mika in poche righe.

 

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Su Figues.com di giugno Richard Burnett, editore, scrittore e colonnista su testate Nazionali canadesi intervista Mika nel periodo dei suoi concerti sinfonici a Montreal. Sul suo blog si legge: “Richard “Bugs” Burnett’s national column and blog on gay life and gay culture across Canada and around the world”.

Nell’intervista si parla molto di sessualità e si comincia con il dato di fatto che per Mika come per Freddie Mercury sin dagli inizi della carriera questo argomento sembra essere stato alquanto ricorrente per chi li intervistava e Richard si chiede e gli chiede se non abbia mai pensato che come personaggio pubblico la sua vita, che per primo dichiara di voler mantenere privata, non debba invece essere di pubblica proprietà, dato che si tratta di una pop star. Su questo Mika fissandolo negli occhi risponde in modo molto semplice che non l’ha messa in vendita.

Si parla poi di Montreal, città che Mika ama molto, lo definisce infatti un posto dove è molto facile essere creativi, un posto che racchiude il bello della cultura Nord Americana e di quella francese ed europea, soprattutto su di essa non è calata ancora l’ombra dagli Stati Uniti. E’ un Paese, infatti, che preserva la propria identità culturale e così facendo si procura cultura. Spiega che la prima risposta che ottieni quando proponi un’idea pazza a Montreal non è un “No” ma un “Forse”. Da questa città infatti vengono fuori le cose più pazze.

Mika spiega poi del riferimento a Freddie Mercury per quanto riguarda Last Party e Richard gli racconta una storia legata allo show-biz dagli anni ’70 e ’80 e gli chiede se nel 2012, dato che lo show-biz si può dire fosse ancora molto poco disponibile a “negoziare”, abbia avuto difficoltà nel momento in cui ha fatto coming out. Lui risponde che le cose richiedono tempo e che dal punto di vista della stampa e del marketing, cose assolutamente esteriori, ci si dimentica spesso di questa cosa. C’è un aspetto personale in ogni storia. E prosegue: “Come puoi trattare una questione pubblicamente se non ti sei confrontato con te stesso?” Dovrebbe essere l’ultima cosa da fare “..Other-wise you fuck yourself up and you end up in a really dark place.” Il concetto di coming out può essere molto pericoloso. Chiarisce infatti, che fin dagli inizi della sua carriera nelle sue canzoni erano già presenti i temi legati all’identità ed alla sessualità ma comprenderlo, decifrarlo, è avvenuto in modo diverso, sotto tanta pressione negativa “which was the worst possible thing that could be done” Conclude però dicendo che oggi come allora ha il privilegio di fare ciò che ama ed è davvero felice di affrontare liberamente il concetto di sessualità rompendo con preconcetti ed etichette che si suppone abbiano a che fare con esso “I gave myself that freedom”.                                                                                                                           

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Su Cosmo del 19.05.2015 Mika racconta di come la sua scelta degli ultimi 3 anni di uscire da una sorta di isolamento abbia determinato una spinta creativa in tutti i campi. Accettando di fare televisione, infatti, ha accumulato l’energia necessaria a portare avanti tanti dei suoi progetti ed in particolare il nuovo album. Oggi riesce a sentirsi a proprio agio anche con la stampa per quanto riguarda la sua vita privata. Come spiegherà in una breve intervista per TV Zap è riuscito in questo modo a riunire le due parti di sé che per lungo tempo aveva tenuto separate cioè quella del personaggio pubblico e quella personale. Ha potuto mostrarsi senza filtri colmando quel gap per essere “più facilmente onesto“.

Del suo album dice: “E’ pensato come un viaggio, è molto giocoso, pulito. Tanto le parole quanto le melodie sono molto importanti“. L’intervista si chiude con un consiglio per i ragazzi che intendono sviluppare le loro doti canore: “Mantenere sempre una visione positiva del futuro…con grinta energia e leggerezza” “E sapere che la buona sorte si costruisce, non è un regalo dal cielo“.

unnamed (3)Su NEON del 20.05.2015 si definisce camaleontico, dunque molto adattabile, proprio per il fatto di di essere il risultato di un “miscuglio di diverse culture” e alla domanda se si spoglierebbe o meno davanti ad un obiettivo, risponde con la sua consueta naturalezza di si, ma non per qualcosa di porno.  Spiega che l’imbarazzo è generato dalle situazioni e non dalle persone. Gli chiedono se conosce i NoFap® (piattaforma comunicativa il cui imperativo è quello di astenersi, per un certo periodo di tempo, dalla masturbazione sia per aiutare chi ha dipendenza sia come vera disciplina di vita..) e lui ironizza ammettendo di non aver mai prestato attenzione a “quanto tempo posso stare senza masturbarmi..” Risponde poi ad una domanda sulla sua ipocondria raccontando di quando da un semplice episodio fosse arrivato a credere di avere qualcosa di gravissimo sottoponendosi addirittura a risonanza magnetica! In alcuni passaggi affronta inoltre temi di attualità che si discutono al momento in Francia, come ad esempio la proposta di Legge sul controllo dei dati di tutti i cittadini,  alla quale si ritiene assolutamente contrario, rappresentando un rischio, a suo parere molto alto, che si costruisca nel tempo un modello sociale che orienti le scelte di tutti.

Si esprime anche sul modello carcerario e le difficoltà delle guardie penitenziarie nello svolgere il proprio lavoro, sottolineando la differenza che c’è ad esempio in Norvegia, dove viene data molta importanza all’aspetto psicologico dei detenuti e di come questo approccio migliori la percezione di chi lavora con loro.

Sulla sua generazione, infine, tiene a precisare che “non siamo una generazione indifferente, siamo impressionanti”. E’ nei momenti di crisi infatti che nascono le più forti spinte creative. E alla domanda su come si possa emergere come artista Mika spiega che con la massa di musica che oggi si ha la possibilità di ascoltare su internet, l’unica via è quella di avere un’identità che vada di pari passo con la personalità e la propria musica. “La credibilità musicale non si ferma alle note, ma è tutto l’insieme“.unnamed (4)

Su ELLE Culture invece è interessante come ci tenga a chiarire che non si sente una star, non si sente un fenomeno, qualcosa di passeggero come potrebbe essere per chi crea un profumo. Nei confronti dei social dice di avere un rapporto discontinuo: a volte li usa per molto tempo per comunicare con i suoi fan poi per mesi se ne dimentica. In ogni caso ammette il rischio di esserne distratto nel suo processo creativo. Si sofferma, infine, su un pezzo in particolare del suo nuovo album: Last Party, che inizialmente presentava una sequenza elettronica e che togliendola dice: “possiamo trovare le mie radici più classiche..” Il fatto poi che nel periodo in cui si esprimeva in alcuni concerti sinfonici preparasse anche l’album ha fatto si che si influenzassero l’un l’altro.

unnamed (5)Nell’intervista su Vanity Fair del 20 maggio 2015 Mika parla del suo nuovo libro in uscita in autunno e ne svela il titolo: Diario di un ottimista accidentale. Inizialmente aveva pensato a una raccolta dei suoi articoli sulla rubrica Pop Up di XL di Repubblica ma poi rileggendoli, ha deciso di “scrivere dei racconti che vanno dai miei antenati in Siria a mia nonna in California…” Racconta della sua infanzia e del suo difficile rapporto con una maestra in particolare, della sua famiglia e dei progetti passati e futuri..

Consigliamo di leggere l’intervista integrale qui.

Altre interviste:

Intervista rilasciata alla rivista timeoutshanghai.com e traduzione

Intervista Access Hollywood Mika descrive il suo nuovo album video

Intervista per Marmiton Mika e le sue preferenze in cucina video e traduzione

Intervista per RFM France video e traduzione

Live twitter con i fan nella redazione di Aufemenin  traduzione

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